Sei mai stat* in un bosco incantato? Dove gli alberi hanno facce buffe e le rocce sembrano le case di creature magiche? Vieni con me alla scoperta del Bosco delle Fate di Castel D’Aiano!
Ho deciso che un luogo così magico meritava di essere visitato in un modo altrettanto speciale. Così ho deciso di realizzare una mappa che ti permetterà di visitare il bosco come in una vera Caccia al Tesoro!
Questo renderà l’esperienza ancora più divertente ed unica. Per una giornata di gioco in Natura.
Qui nell’articolo troverai tutte le informazioni pratiche su come raggiungere questo meraviglioso luogo incantato. E alla fine del testo il link alla mappa stampabile della Caccia al Tesoro.
Pront* a partire alla scoperta?
Dati tecnici
- Punto di partenza: via Castellaro | Castel D’Aiano (BO)
- Tappe intermedie: la Giraffa e l’urlo di Munch, la Tana dell’Uomo Selvatico, la Casa delle Fate
- Sentieri: CAI 456, 194a/b, 456
- Lunghezza: 4 km circa (anello)
- Dislivello: +/- 150 m
- Tempo di percorrenza: 1 h 30 (soste escluse)
- Punti ristoro: no
- Passeggino da trekking: sì, ad eccezione della discesa alla Casa delle Fate
- Difficoltà: facile
- Note tecniche: il dislivello si concentra tutto sui sentieri CAI 194 a/b che portano alla Casa delle Fate. Per raggiungerla, si percorre una ripida discesa che sconsiglio dopo piogge abbondanti per rischio scivolamenti e presenza di fango.
- Periodo migliore: tutto l’anno
Noi lo abbiamo percorso ad inizio Primavera, quando il bosco sembrava davvero un tappeto di fiori. Se ti interessa conoscere le specie di fiori spontanei che crescono nei boschi emiliani ad inizio Primavera, leggi qui.
Un altro periodo in cui il Bosco delle Fate merita sicuramente una visita è l’Autunno, quando i castagni secolari si riempiono di ricci e castagne e i colori del foliage lo renderanno ancora più magico.

Il Bosco delle Fate di Castel D’Aiano: come raggiungerlo
Il Bosco delle Fate si trova vicinissimo al centro del borgo di Castel D’Aiano. Siamo nell’Appennino bolognese a circa 50 km dal capoluogo, al confine con il territorio modenese.
Le uscite autostradali più comode per raggiungere il borgo sono Val Samoggia o Sasso Marconi, in base alla direzione geografica da cui provieni.
Una volta giunt* a Castel D’Aiano, parcheggia l’auto in via Castellaro nei pressi della Piscina Comunale.
Prosegui a piedi costeggiando il laghetto e qui troverai le prime indicazioni per il sentiero CAI 456 che conduce nel Bosco delle Fate.
Il percorso è un anello che prosegue quasi sempre pianeggiante, prima affiancato dai campi poi quasi subito all’interno del bosco.
Attraversa il ponticello e costeggia la profonda gola del torrente. In breve giungerai ad un pianoro dove inizierai a sentire aria di magia.

Un castagneto che sembra prendere vita
Il Bosco delle Fate non è altro che un castagneto secolare abitato da antichissimi alberi dai tronchi nodosi e contorti.
Gli alberi sembrano così prendere vita: in uno mi sembra di vedere una faccia che sorride, in un altro, crollato a terra, Nicolò intravede le sembianze di un coccodrillo.
Non si tratta di opere d’arte realizzate dall’uomo, ma di vere e proprie sculture naturali che mi fanno un po’ sentire all’interno di un bosco magico alla Tolkien.
Dove non capisco quanto sia reale e quanto opera della mia fantasia.
Un passo dopo l’altro, con gli occhi estasiati, siamo arrivati nei pressi dell’area didattica. Una zona del bosco attrezzata con panchine e tavoli da pic-nic dove potrai fermarti per un pranzo o una merenda.

Da qui ti troverai davanti ad un bivio: il mio consiglio è per prima cosa di continuare ancora dritto per un breve tratto sul CAI 456; poi di ritornare fin qui e svoltare sul CAI 194b per proseguire con il percorso ad anello.
La deviazione dall’anello, proseguendo sul CAI 456, ti permetterà di raggiungere in breve il tronco chiamato la Giraffa e la roccia chiamata l’Urlo di Munch.
Il perché di questi nomi è facilmente intuibile: un alto e spoglio ramo di un gigantesco castagno secolare crollato si curva nel cielo ricordando il collo e il muso di una giraffa. Strano abitante per un bosco appenninico!
Poco più avanti, la recente pulizia del bosco dai rampicanti infestanti ha portato alla luce una bellissima roccia forata che ha lasciato davvero senza parole.
I fori che gli agenti atmosferici hanno realizzato nei millenni, infatti, sembrano ritrarre un volto che urla a bocca aperta, proprio come quello del celebre dipinto di Munch.
La somiglianza è quasi sconcertante!

Il sentiero CAI 194 e l’anello del Bosco delle Fate
Tornat* sui tuoi passi di nuovo fino all’area didattica, prendi il sentiero CAI 194b sulla sinistra. In breve ti troverai ad un nuovo bivio in cui ti consiglio di prendere la deviazione sulla sinistra.
Un percorso leggermente in salita ti condurrà ad altre due tappe della nostra Caccia al Tesoro: la Tana dell’Uomo Selvatico e il Picco del Falco.
La Tana dell’Uomo Selvatico è una cavità naturale che raggiunge i 54 metri di profondità. Ovviamente è visitabile solo con guida speleologica, ma è possibile arrivare fino all’ingresso ed eventualmente accedere alla prima camera profonda 10 m.
L’accesso a mio avviso è comunque sconsigliato ai bambini perché è molto ripido: grossi blocchi di pietra creano una sorta di scaletta di accesso, ma risalire potrebbe risultare difficoltoso.
Appena prima della grotta, una scalinata in terra e legno conduce al Picco del Falco: un bellissimo punto panoramico sulla vallata.

Ritornat* al bivio, stavolta imbocca il sentiero CAI 194b che chiude l’anello. Questa parte di percorso è leggermente più impegnativa perché presenta una discesa ripida, ma accessibile anche ai bambini.
In breve raggiungerai forse l’attrazione più incredibile del Bosco: la Casa delle Fate.
Un’alta roccia strapiombante costellata da un fitto intreccio di buchi di diverse dimensioni. Che nell’immaginario collettivo sono diventate la tana di fate e gnomi del bosco.
Il luogo è davvero suggestivo ed impressionante. E ovviamente tante sono le leggende a riguardo.
Prenditi il tempo con i bambini d’immaginare chi potrebbe vivere in quelle tane. Racconta storie. Esplora i buchi più bassi.
Proseguendo sempre in discesa sullo stesso sentiero si arriva ad un altro ponticello che attraversa il torrente. Da qui, al bivio successivo, tieni la destra sul sentiero CAI 194a in leggera salita.
E in breve ti raccorderai al CAI 456 appena prima dell’area didattica. Per rientrare all’auto ripercorri un pezzo della strada dell’andata svoltando a sinistra.

Conoscevi il Bosco delle Fate di Castel D’Aiano? Sei mai stat* in un bosco incantato?
Se cerchi un’avventura nelle vicinanze, qui ti racconto della nostra esperienza alla Cascata di Labante. Se invece cerchi un altro bosco intriso di magia, leggi questo articolo sul sentiero per il Ponte del Diavolo.
Come ringraziamento, se ti va, lascia un commento all’articolo. Grazie.
Terry
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