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AVVENTURE NELLE TERRE MATILDICHE: LA RUPE DI CAMPOTRERA

Sei mai stat* nelle Terre Matildiche? Oltre alla sagoma dei tanti castelli, il paesaggio delle colline reggiane è impreziosito da un’imponente rupe costituita da una roccia davvero fuori dal comune.

Oggi ti voglio parlare della passeggiata geologica nella Riserva Naturale della Rupe di Campotrera.

Un luogo estremamente affascinante e adattissimo anche alle soleggiate giornate d’inverno.

Dati tecnici

  • Punto di partenza: Parcheggio Ristorante Il Melograno di Matilde | Rossena (RE)
  • Tappe intermedie: Cava Piccola, Cava Grande
  • Sentieri: CAI 662, 662C
  • Lunghezza: anello completo 4 km circa; Cava Piccola sola andata 1,5 km
  • Dislivello: +/- 250 m; sola Cava Piccola irrilevante (meno di 100 m)
  • Tempo di percorrenza: 1 h (soste escluse), sola Cava Piccola, sola andata 20′
  • Punti ristoro: ristorante
  • Passeggino da trekking: no
  • Difficoltà: anello completo medio; sola Cava Piccola facile
  • Note tecniche: ripida discesa a tratti leggermente esposta tra Cava Piccola e Cava Grande (tratto consigliato dai 6 anni in sù) con rischio di scivolamento sia su terreno asciutto che bagnato. Possibilità di fango e salita scivolosa dopo Cava Grande. Percorso sconsigliato dopo piogge abbondanti.
  • Periodo migliore: tutto l’anno
Terre Matildiche con bambini

La Riserva Naturale della Rupe di Campotrera

Nel cuore delle Terre Matildiche, non lontano dal Castello di Rossena, e a pochi chilometri da quello di Canossa, si trova una Riserva Naturale davvero particolare.

La Rupe di Campotrera è un importante affioramento ofiolitico che poco sembra avere in comune col circostante paesaggio emiliano di argille, calanchi e rocce arenacee.

Le ofioliti sono rocce formatesi nel cuore della Terra e risalite poi in superficie durante la formazione dell’Appennino.

Possono essere di colore nero rossastro o verdastro, in base ai minerali che contengono. E in alcuni casi possono avere un eccentrico aspetto sferico, come giganteschi palloni di roccia.

Proprio per questo motivo, in questi casi, le ofioliti prendono il nome di Pillow Lava.

Sulla cima delle ofioliti della Riserva reggiana, in epoca medievale, furono costruiti il Castello di Rossena e la Torre di Rossenella. A dominio di tutto il territorio circostante.

Il modo più semplice per raggiungere la Riserva è arrivare a Ciano d’Enza (a circa 25 km da Reggio Emilia, direzione sud-ovest) e proseguire sulla SP54 per circa 4 km.

Una volta giunti a destinazione, ti consiglio di parcheggiare al cimitero, proprio alla base della salita per la Torre di Rossenella. Oppure davanti al Ristorante Il Melograno di Matilde.

Rocce ofiolitiche nelle Terre Matildiche

Il Sentiero Geologico e le cave di Campotrera

L’itinerario inizia proprio a fianco del Ristorante. Il sentiero è segnato come CAI 662 e nella prima parte è affiancato da un’interessante cartellonistica sulla geologia della zona.

Arrivat* alla sbarra, tieni il percorso di destra indicato come Circuito Escursionistico di Campotrera e Sentiero Geologico.

Dopo poco più di un chilometro di carraia pianeggiante e in parte ombreggiata dal bosco, raggiungerai una deviazione sulla sinistra. Una breve scalinata ti condurrà alla prima attrazione: la Cava Piccola.

La rupe di Campotrera, infatti, è stata utilizzata fino agli anni ’50 come cava di pietra vulcanica. Ti troverai davanti ad un’alta parete di roccia davvero impressionante.

E potrai osservare la roccia da vicino e, perché no, ricercare qualche disegno o forma strani.

Una volta tornat* al bivio, se hai bambini piccoli (al di sotto dei 6 anni circa) o poco abituati a camminare, il mio consiglio è di fermarti qui.

Il ritorno avviene sulla stessa strada dell’andata. In aggiunta puoi concludere l’escursione con la breve salita alla Torre di Rossenella (te ne parlerò a fine articolo).

Se invece la prima parte ti ha incuriosit*, prosegui perché il meglio deve ancora venire!

Il Circuito Escursionistico della Rupe di Campotrera

Anello escursionistico nelle Terre Matildiche

Da qui in avanti il percorso si fa leggermente più impervio: ti troverai infatti a scendere ripidamente di quota per arrivare alla base della rupe.

Questo tratto di sentiero è più stretto, leggermente esposto, ripido e scivoloso. Per questo lo consiglio a bambini un po’ più grandi e ad adulti.

Ma il panorama da qui è spettacolare. Qua e là vedrai spuntare alcuni massi ofiolitici e vulcanici dalle forme strane e dalle colorazioni accese.

Circondati da piante tipiche degli ambienti caldi e poveri d’acqua: se guardi attentamente, in alto sulla roccia vedrai spuntare anche qualche Fico d’India nano!

Riserva Naturale della Rupe di Campotrera

Rapidamente il sentiero risale e rientra di nuovo nel bosco. Qui la magia si accresce perché le rocce a cuscinetto (pillow lava) compaiono improvvisamente in mezzo agli alberi trasformandosi in tane e nascondigli.

Al bivio tieni la sinistra e continua a seguire le indicazioni per il Circuito Escursionistico. Soffermati ad osservare il gigantesco masso che biforca il sentiero e subito dopo l’imponente parete di roccia verticale davanti a te.

Attenzione in questo punto perché ti verrà istintivo dirigerti verso la parete, ma il sentiero gira a destra attorno ad una vecchia centralina elettrica.

In breve ti troverai fuori dal bosco, con la parete a strapiombo alla tua sinistra e la torre di Rossenella dritto davanti a te. Ancora pochi passi e sei giunt* alla Cava Grande di Campotrera.

Questa cava può sembrare meno affascinante della precedente, ma prova a sussurrare una parola e ad ascoltare il fortissimo rimbombo che riceverai di risposta!

La cava grande di Campotrera

La chiusura dell’anello: due possibilità

Proseguendo oltre la Cava Grande, il sentiero ricomincia a salire e in breve ti troverai ad un bivio e avrai due possibili chiusure di anello:

  • sulla sinistra (CAI 662), la prosecuzione naturale del percorso, che in circa un chilometro di costante salita in un campo ti porterà esattamente dietro al ristorante (dove c’è anche un piccolo recinto con cavalli e asini)
  • sulla destra (CAI 662 C), una piacevole deviazione, che dopo una ripida salita iniziale, risalirà su una carraia e tenendo la destra, costeggerà in piano il lato sud della rupe della Torre di Rossenella per poi ricongiungersi alla strada asfaltata (per tornare verso i parcheggi dovrai tenere la sinistra)

Un ultimo prezioso consiglio: che tu abbia percorso l’anello completo o solo il tratto iniziale, non perderti la salita alla Torre di Rossenella!

Dal cimitero, prendi il sentiero di destra e con una breve e facile scalinata raggiungi la sommità della rupe. Da qui nelle giornate limpide potrai vedere le cime innevate del Cusna e del monte Caio. E alla tua sinistra la rupe del castello di Canossa, il cuore delle Terre Matildiche.

Panorama dalla Torre di Rossenella

Ti appassionano i percorsi geologici? Sei affascinat* come me dalle rocce dalle forme strane?

Se la risposta è sì, ti consiglio di leggere questo articolo sui Salti del Diavolo, nell’Appennino Parmense. O questo sul Parco delle Ofioliti di Montefiorino, nel Modenese.

Buon cammino!

Terry

Terry

Guida Ambientale Escursionistica, Blogger e Mamma. Vieni con Me all'Avventura!
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