Questa settimana ti porto in una zona poco conosciuta del basso Appennino Modenese. Uno dei più piccoli comuni della provincia: Polinago.
Parte dell’Unione dei Comuni del Frignano, il comune di Polinago si trova subito ad ovest del grande comune di Pavullo ed è attraversato dal torrente Rossenna, un affluente del Secchia.
Qui, tra boschi e campi coltivati, ti mostrerò alcuni borghi fermi nel tempo che posso davvero definire come delle piccole perle nascoste. Ti racconterò di un luogo magico per i bambini in cui trovare animali e gioco creativo.
E non mancherà ovviamente un piccolo trekking nella Natura che ti porterà alla scoperta di un ponte di pietra circondato da leggende e misteri.
Ma non perdiamo altro tempo: seguimi!
Il Ponte del Diavolo di Polinago: geologia, storia e leggenda
Il Ponte d’Ercole (o Ponte del Diavolo) non è un manufatto creato dall’uomo, ma un unico pezzo naturale di roccia arenaria modellato a forma di ponte dagli agenti atmosferici nei millenni.
É una bellezza della Natura a dir poco straordinaria circondata da storia e leggende. Nel bosco attorno al Ponte, infatti, è presente una sorgente. Proprio per questo motivo, l’area fu sempre frequentata nel tempo già a partire dall’età protostorica.
Ovviamente, nel corso dei secoli, si sono accumulate tantissime leggende su questo Ponte e sulla sua origine. La più famosa è quella che attribuisce la sua costruzione al Diavolo in persona!
Un contadino, bisognoso di attraversare un torrente in piena, gli fece costruire il ponte con l’inganno. Per questo motivo, ora il Diavolo punisce chiunque infili la testa nei buchi del Ponte mozzandogliela! Nicolò è rimasto molto affascinato da questa leggenda!
Il Ponte, lungo 33 m, è percorribile a piedi e si trova a circa 3 m da terra. Sulla sua superficie leggerai tantissimi nomi e frasi incise, alcune anche molto antiche in latino.
Nella parte finale, scendendo una serie di gradini improvvisati, si raggiunge una sorta di nicchia dove troverai i famosi buchi in cui è proibito infilare la testa. Un posto perfetto per giocare alla Casetta!
Raggiungere il Ponte d’Ercole: un sentiero per tutti
Arrivare al Ponte del Diavolo è una passeggiata! Lascia l’auto al parcheggio indicato anche su GoogleMaps e, prima di partire, fermati ad osservare il meraviglioso panorama sul crinale appenninico col monte Cimone in bella mostra.
Il sentiero inizia circondato dai prati, ma ben presto entra nel bosco. Ti troverai davanti ad un trivio: prendi il sentiero centrale o quello di destra che sono lo stesso percorso. Ma in caso di possibilità di fango, tieniti su quello centrale.
Circa a metà cammino comparirà dal bosco il primo elemento naturale bizzarro del percorso. Una roccia piatta, leggermente in discesa e completamente priva di vegetazione. Quasi uno scivolo naturale, fatto della stessa roccia arenaria del Ponte.
Dal sasso scivolo il percorso continua pianeggiante nel bosco. Dopo circa 1,5 km di cammino (sola andata) sarai arrivat* a destinazione. Per la passeggiata breve, il ritorno avviene sulla stessa strada dell’andata.
Questo percorso, quindi, è molto adatta a famiglie con bambini anche piccoli (Nicolò l’ha camminata tutta senza problemi a 4 anni). Il bosco che ospita il Ponte è un castagneto quindi ti consiglio una bella passeggiata autunnale.
Attorno al Ponte troverai alcuni tavoli da pic-nic e un’altra roccia spoglia su cui potersi sedere o sdraiare al sole. Dopo il pic-nic, goditi qualche gioco nel bosco coi bambini: un nascondino, una casetta di legnetti e foglie, la raccolta delle castagne o una battaglia di foglie.
Meraviglie nei dintorni di Polinago: il Castello di Brandola
Non lontano dal Ponte d’Ercole, si trova l’arroccato borgo del Castello di Brandola. Se decidi di raggiungerlo in auto, il mio consiglio è di lasciarla al cimitero e di proseguire a piedi su asfalto fino al bivio per il castello.
Ti accoglieranno alcuni mascheroni scolpiti su un grande masso, opera di un artista locale di inizio ‘900.
Brandola sorge come castello fortificato attorno all’anno Mille. In quegli anni, le lunghe battaglie tra guelfi e ghibellini portano alla sua completa distruzione.
Il borgo viene completamente ricostruito attorno al 1300 quando diventa di proprietà dei Montecuccoli, la più importante famiglia del Frignano.
Attualmente le case sono tutte in pietra e ben restaurate. La roccia della rupe spesso si fonde con la pietra artificiale. L’alta torre del campanile troneggia fiera.
La grande chiesa, in leggero stato di abbandono, occupa lo spazio in cui probabilmente si collocava il corpo principale dell’antico castello.
Brandola è raggiungibile anche a piedi dal Ponte d’Ercole in circa 5 km (sola andata). Basterà seguire le indicazioni per il sentiero CAI 524 direzione Castello di Brandola.
Attraversando l’antico castagneto, ormai in stato di abbandono, su un sentiero inizialmente pianeggiante e poi in ripida discesa, raggiungerai anche i Bagni di Brandola.
Si tratta di una fonte di acqua solforosa che rese Brandola famosa nel corso del 1400 per le sue proprietà curative. Proprio per questa sua magica caratteristica, il duca Francesco III d’Este decise d’iniziare a imbottigliarla per venderla nel regno.
Proseguendo oltre la fonte, sempre su sentiero ben segnato, raggiungerai il borgo.
Ultima sosta nel territorio di Polinago: Gombola
Rientrando dalla tua escursione nel comune di Polinago non puoi non fermarti a visitare il bellissimo borgo di Gombola. Ecco tre attività che puoi fare:
- Visita il borgo del Castello: arroccato su un alta rupe a strapiombo sul torrente Rossenna, il borgo si compone della Podesteria, tutt’ora usata come ostello, della chiesa sconsacrata con il suo campanile e di altre case in pietra. Passa sotto l’arco a lato della chiesa e affacciati sulla terrazza panoramica.
- Ridiscendi in paese e fai una sosta al Mulino ad acqua: originale del XIX secolo, di proprietà della famiglia Veratti e uno dei pochi in Italia ancora interamente funzionante ad acqua.
- Divertiti all’Asineria: una fattoria didattica con una bellissima area gioco all’esterno a disposizione dei visitatori. Al momento della nostra visita, le esperienze organizzate erano sospese. Ma è comunque possibile l’accesso libero per salutare gli asinelli e sperimentare qualche gioco all’aria aperta. Qui la pagina ufficiale.
L’Avventura al Ponte del Diavolo è una delle 15 escursioni che ti consiglio nella mia Guida Digitale Trekking in Appennino Emiliano per Famiglie. Per sapere di più sulla guida e su come averla, leggi qui.
Io ti consiglio di visitare la Panchina Gigante di Prignano sulla Secchia (di cui ti parlo qui) o l’Oasi delle Piane di Mocogno (raccontata qui).
Buon Cammino!
Terry
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